Cosa intendiamo per nice to have? E per must have? E nei propri prodotti o servizi è meglio concentrarsi sugli uni o sugli altri?
Andiamo con ordine:
Cosa vuol dire must have?
Partiamo da qui: must have sono quelle caratteristiche INDISPENSABILI, IRRINUNCIABILI, DI BASE, che contraddistinguono il nostro prodotto (o servizio).
Sono gli elementi che rendono riconoscibile il prodotto, che lo connotano nel mercato, che gli danno una collocazione precisa.
Sono le fondamenta: come dire le nocciole per la nutella, il cioccolato per la Lindt, i bonifici per una banca, gli insegnanti in una scuola, ecc ecc…
Insomma, avete capito 🙂 sono quelle caratteristiche definite critical-to-quality, che il cliente/fruitore/destinatario del servizio si aspetta e che considera come BASE del prodotto (o servizio) che acquista.
Netflix senza film o serie… non avrebbe senso perché Netflix E’ film e serie.
Un negozio senza un pos…
Un computer senza connessione Wi-Fi…
Ormai sono considerate come necessarie in un prodotto, irrinunciabili; quindi occorre effettuare un’attenta analisi dei competitor e capire cosa il nostro prodotto/servizio DEVE assolutamente avere.
E nice to have?
Nice to have invece è un DI PIÙ, sono caratteristiche aggiuntive che aumentano il valore del prodotto/servizio, sono piacevoli ma non considerate come strettamente necessarie.
Solitamente aggiungono valore e quindi giustificano un prezzo/tariffa maggiore ma soprattutto sono una potente leva commerciale su cui costruire una strategia di differenziazione.
Settore automotive: tutte le auto hanno 4 ruote, un volante e le luci…eppure sono decisamente differenti. Gli optional (più o meno di serie) rendono più appetibile il prodotto al di là dei tratti caratterizzanti del brand.
In una Ferrari mi aspetto che tutto sia must have!
In una utilitaria mi farebbero molto piacere delle funzionalità nice to have se offerte gratuitamente come leva di marketing per fidelizzare il cliente o per migliorare il posizionamento del prodotto.
Sono quei FRONZOLI che però distinguono il prodotto e danno un’immagine di quanto l’azienda curi anche la usability o la customer centricity o aggiunga funzionalità o rilasci aggiornamenti o integrazioni che ampliano l’offerta e danno al cliente la percezione del maggior valore.
Insomma, c’è una ricetta giusta?
Ovviamente la risposta è no. Ma è vincente la combinazione tra must have e nice to have.
Aggiungere funzioni o integrazioni al proprio prodotto, senza per forza dover aspettare la successiva innovazione radicale è una buona strategia da ponderare. Fa “sentire” la presenza dell’azienda e fa sentire coccolato il cliente che stringe un rapporto più duraturo con il brand.
Trovare il giusto mix di nice to e must have è il segreto per diventare riconoscibili, per trasmettere al cliente la percezione che il prodotto che acquisterà è meglio degli altri perché offre queste caratteristiche.
Stabilire un piano di rilasci/upgrade/espansioni con una certa cadenza temporale è la strada giusta da seguire per mantenere vitale il rapporto con il cliente.
Se in una app i bug venissero corretti solo ad ogni major release cosa succederebbe? Meglio un aggiornamento ogni tanto, sia per correggere eventuali errori sia per aggiungere piccole ma utili novità/funzionalità.
Essere sempre in cerca di qualcosa con cui distinguersi e in grado di offrire valore per il cliente. (“Vorrei…qualcosa di nuovo, un gioco e del cioccolato…” – come recitava un claim qualche anno fa…)